“Sono felice e motivato, non vedo l’ora di ricominciare”
Prima intervista dopo la conferma in biancazzurro per l’universale italo-brasiliano Tiago Daga. Il campione trentaduenne sottoscrive l’obiettivo salvezza, rivive un’annata straordinaria ma guarda solo avanti. E spiega cosa ancora lo spinge in giro per il mondo.
Tiago, bentornato, la tua conferma è una grande notizia: soddisfatto del rinnovo?
Sono contentissimo di questa scelta. Sono felice di rientrare a Prato ed a motivarmi tantissimo è soprattutto il ritorno del Prato in serie A2 dopo tanti anni. L’idea di dare continuità al lavoro svolto finora è molto stimolante e poter rappresentare i colori biancazzurri su un palcoscenico ancora più importante è un onore per me.
Cosa pensi della decisione del Prato di rivoluzionare la squadra? Conosci qualcuno dei nuovi biancazzurri?
La costruzione di una squadra è soltanto l’inizio di una lunga camminata, ed in quest’ottica per una società le scelte sono obbligatorie. A volte sono dolorose, a volte sono determinate da fattori che vanno oltre la propria volontà, ma questo è lo sport. Per ogni porta che si chiude ce n’è sempre un’altra che si apre. Quanto ai nuovi acquisti, a livello sportivo li conosco tutti. Con alcuni ho giocato contro e questa sarà la prima volta che giocheremo insieme. Approfitto per dargli il benvenuto in squadra e fargli i migliori auguri per la stagione. Il nostro obbiettivo principale resta sempre la salvezza tranquilla e questo è il nostro punto di partenza, come è giusto che sia per una neo-promossa. Poi, sicuramente lavoreremo duro per portare il Prato Calcio a 5 il più in alto possibile.
Il Prato viene da 8 anni di serie B, e sono tanti. Cosa fare per non soffrire troppo il salto di categoria?
A questi livelli la preparazione è fondamentale. Dovremo essere sereni e consapevoli delle difficoltà che il salto di categoria comporta. Di consequenza dovremo lavorare sodo, non esiste un segreto, questa è sempre la strada giusta. Occorre lavorare per migliorarsi e contribuire così alla crescita del gruppo.
Cosa spinge un campione come te a girare ancora il mondo per sport?
“Scegli qualcosa che ti piaccia fare e non dovrai lavorare neanche un giorno in vita tua”. Penso che questa frase esprima bene il concetto del perché giro il mondo dietro a quella maledetta sfera rimbambita. La mia relazione con il calcio a 5 ancora è molto intensa. Mi piacciono l’ambiente, gli allenamenti e le emozioni che il calcio a 5 mi dona. Mi sento estremamente fortunato di poter lavorare così.
Parlaci di mister Coccia: è duro come sembra, o di più? (il cronista ride, ndr)
Coccia è sicuramente un leader dentro e fuori dal campo. Poi il suo ruolo richiede grande imparzialità nei confronti di tutti e questo fa sì che il gruppo cresca in maniera sana e pulita. A volte può sembrare duro, ma da uomo intelligente qual è, sa gestire bene queste situazioni e fare le cose giuste nei momenti giusti. E con queste parole mi sono garantito qualche minuto in più in campo. (Qui ridono sia il giocatore che il cronista, ndr).
Raccontaci la vittoria del campionato di serie B col Prato: quanto è stato bello?
In Italia ho già attraversato 11 stagioni calcistiche, vivendo tante emozioni ed esperienze diverse. E’ a ragion veduta che posso affermare che la stagione scorsa, quella della promozione in A2, quella delle tante vittorie, quella di un gruppo fantastico, è stata molto speciale e sicuramente è stata una delle più belle in assoluto per me. Ricordi, amici, sacrifici condivisi… di questa grande annata continueremo sicuramente a parlarne ancora fra qualche anno. Ne riparleremo tra di noi. Tra tutti quelli che l’hanno vissuta. Questa però ormai è una bella pagina che abbiamo già girato. Adesso pensiamo solo al futuro ed a questa nuova avventura. Non vedo l’ora di ripartire e di riprovare queste grandi emozioni. Un abbraccio a tutta la famiglia Prato Calcio a 5: ci rivediamo presto!